Le noci erano ben più di un alimento per gli antichi romani. Quindi venivano consumate sia assolute, sia nelle ricette come la pasta cacio, pepe, ricotta e noci e nei dolci come il pangiallo. O anche in forma di farina nei mostaccioli di fine novembre.
Le prime arrivarono dall’Asia Occidentale come dono dal Re di Persia. Fin da bambini le portavano in appositi sacchetti per utilizzarle nei loro giochi; in pratica come io da ragazzino portavo le biglie. Il principale si chiamava ludus castellorum presente in due varianti. La principale si praticava con tre noci messe come base a terra e di una posta sopra; i giocatori dovevano, da una distanza prestabilita abbattere il castello avversario; la secondaria era praticamente simile al gioco delle bocce, ossia bisognava colpire le noci avversarie usando un piano inclinato.
Erano il portafortuna per eccellenza, e si lanciavano alle spose. Ovviamente entravano di diritto nella dieta degli adulti, accompagnandole al miele, ad altra frutta o al formaggio, a colazione, pranzo o cena. Sono state trovate sui tavoli di Pompei, sommersi dalla cenere del Vesuvio.
Era il frutto sacro a Diana Caria, cui era dedicato un monastero a Benevento. Le sacerdotesse eseguivano riti segreti che vennero poi proibiti sotto il cristianesimo come riti di stregoneria. In pratica le sacerdotesse ballavano intorno al noce sacro con roghi e torture.
Al supermarket le trovate o nei sacchetti sfusi, o già sgusciate e sbucciate in apposite vaschette sottovuoto, come tanta altra frutta secca, che ne salvaguardano la freschezza. Si conservano in un luogo fresco ed asciutto, per alcuni giorni, dopo i quali si forma un velo di muffa.
Stagione delle noci
Il noce fiorisce tra aprile e maggio, mentre i frutti maturano tra agosto e settembre.
Per approcciarci all’uso delle noci della cucina in generale e di quella romana in particolare, dobbiamo prima analizzarle da un punto di vista nutritivo.
Trucchi in cucina
Per togliere facilmente la pellicina che ricopre i gherigli avete due possibilità:
a) Le mettete in acqua bollente 1 minuto circa;
b) le mettete in un forno preriscaldato a 180 gradi, 3-4 minuti.
Come al solito mi sono occupato solo di quelle nozioni che mi sono sembrate utili a chi cucina, tralasciando il resto.
Dopo aver capito cosa bisogna fare per predisporre le noci all’uso nelle ricette, passiamo a dire quante bisogna consumarne e perché.
VALORI NUTRIZIONALI DELLE NOCI
Qualità nutritive di notevole valore quelle delle noci: vediamo quali sono distinguendo le noci fresche da quelle secche.
Per 100g di noci fresche sgusciate: energia 674kcal-2820kJ, lipidi 64g (di cui saturi 5,2g), carboidrati 6,3g, zuccheri 3,9g, proteine 16g.
Per 100g di noci secche: grassi 59g, carboidrati 9,9g, proteine 24g, zuccheri 1g,
A questi valori va aggiunto che contengono molti minerali (come il ferro), e diverse vitamine (soprattutto la E) che quindi andrebbero consumate a prescindere dalle loro proprietà nutritive
Quante calorie hanno le noci?
607 per 100 grammi di noci. Praticamente un botto come si dice a Roma. 400 grammi di noci potrebbero bastare a coprire il fabbisogno medio giornaliero di calorie di una persona di medie dimensioni. Ma una noce pesa in media 4 grammi; per arrivare a 400 ne dovreste mangiare 100. Se le mangiate, mandatemi il filmato che non ho mai visto nessuno farlo.
Le noci ingrassano?
Come ho detto sopra la quantità di noci da inserire giornalmente nella propria alimentazione per rendere apprezzabile l’aumento di peso, è talmente elevata che il problema non si pone. In realtà secondo quanto dice il Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston questo dipende dal fatto che conferiscono a chi le mangia un senso di sazietà, per cui chi le mangia tende a mangiare meno.
Questa è la caratteristica che può renderne opportuno l’inserimento nella dieta per fruire dei benefici alla salute connessi al consumo di questa frutta secca, che sono notevoli.
Quante noci si possono mangiare al giorno?
Già 3 noci (peso sui 12-15 grammi) consentono di ridurre in modo apprezzabile il rischio cardiovascolare ed è questa la quantità consigliata dagli esperti. Consumarne una decina al giorno (direi una vaschetta intera di quelle che trovate al supermercato già sgusciate nella frutta secca) consente, secondo alcuni studi, di ridurre il colesterolo cattivo di 8-12 mg. mantenendo sostanzialmente invariato il livello del colesterolo buono. Il tutto ovviamente in un contesto di stile di vita sano e di una dieta equilibrata.
Le noci in gravidanza fanno particolarmente bene perché favoriscono una corretta formazione del tessuto cerebrale e del sistema nervoso del feto. La congrua quantità di fibre contenute stimolano la muscolatura dell’intestino della donna, che l’assetto ormonale della gravidanza rende naturalmente pigra.
Le noci e la frutta secca in genere sono inoltre, grazie al loro elevato contenuto oleoso e di fibre un potente lassativo naturale.
Possono inoltre essere mangiate da chi è affetto da diabete di tipo 2, in quanto i loro grassi sani, regolano i parametri metabolici e riducono i livelli di insulina a digiuno.
Controindicazioni
Con l’allergia alle noci non si scherza. In questo sito (Allergipedia), dedicato alle allergie trovate tutti i sintomi e gli accertamenti da fare per vedere se ne soffrite. Sono inoltre ricche di nichel, e vanno quindi evitate da chi è allergico a questo elemento.
Ho descritto le idee principali che riguardano le noci in cucina. Sono possibili (direi scontate) aggiunte in futuro, per esempio sul latte di noci, sull’olio di noci, o sul tipo di noci esistenti.
Articoli correlati
Vediamo alcuni articoli correlati a questo ingrediente. Se li volete vedere tutti usate la barra di ricerca.