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Pangiallo, dolce di Natale

Il pangiallo è un dolce tipico del Natale romano, basato sulla frutta secca (noci, nocciole, mandorle…) che viene tenuta insieme da farina e miele.

Pangiallo dolce di Natale

Il pangiallo è un dolce molto antico, che gli antichi romani regalavano per buon auspicio. La frutta secca in genere, e le noci in particolare veniva lanciata alle spose come portafortuna. Io proporrò ora la ricetta originale del pangiallo come lo facevano loro, con una piccola modifica, che ho apportato per questione di opportunità e che vedremo dopo.

Piatto Dessert
Cucina Romana
Preparazione 5 minuti
Cottura 15 minuti
Porzioni 4 persone
Calorie 380 kcal

Ingredienti

  • 80 grammi noci
  • 80 grammi di nocciole
  • 80 grammi di mandorle
  • 110 grammi di miele
  • 120 grammi di farina
  • 1 arancio
  • 1 limone
  • 160 grammi di cioccolato in pezzetti piccoli eventuale (io non lo metto)
  • 1 bustina di zafferano

Istruzioni

  1. Sciacquate bene il limone e l'arancia, anche per togliere eventuali anticrittogamici. Togliete una striscia di buccia ad entrambi, avendo cura di eliminare la parte bianca. Poi dividete le strisce che avete ricavato in strisce e/o pezzettini piccoli.

    Scorza di limone grattugiata
  2. Anzitutto indossate i guanti. Non so se avete mai provato a lavorare il miele a mani nude, ma è una cosa che può dare molto fastidio. Se lo fate, abbiate almeno cura di usare solo una delle due mani, tenendo l'altra mano pulita.

    miele cibo afrodisiaco
  3. Versate tutta la frutta secca sgusciata, denocciolata se lo contiene ed eventualmente divisa in pezzi in una boule. Aggiungete le piccole stisce degli agrumi e la cioccolata se avete scelto di metterla.

    Frutta secca per pangiallo
  4. Ricopritela di miele ed amalgamate bene il tutto.

  5. Adesso versate la maggior parte farina nella boule ed amalgamate bene il composto. Poi mettete l'ultimo cucchiaio di farina sulla superfice dove lo lavorate. Servirà a sigillare il dolce.

Diamo la forma al pangiallo

  1. Dipende ora dalla forma che gli volete dare. Se volete dargli una forma bombata, la modellate a forma di pagnotta. Io però, ho scelto la forma circolare e piatta per un motivo preciso, che è garantire una cottura uniforme a tutto il composto.

  2. Quindi prendete una teglia circolare oppure uno di quelle strisce di cartone che sono usate per dare la forma alle torte e regolatela sul diametro che preferite. Poi incassateci dentro il composto, facendo in modo che aderisca bene ai lati.

Prepariamo la glassa

  1. Io non la uso, per i motivi detti, ma vi do' ugualmente le istruzioni per farla.

    Se volete usare l'uovo, prendete il tuorlo di un paio di uova con uno dei metodi che ho indicato, e con un pennello da cucina o anche solo con un cucchiaino spennellate la superfice. Oppure spargete sul dolce la polvere di zafferano.

  2. Se invece volete fare la glassa con lo zafferano, in un pentolino scaldate due cucchiai di olio, lo zafferano ed un poco d'acqua. Si deve solo amalgamare e formare una crema con cui spennellare il dolce.

Servite a tavola il dolce di Natale

  1. Adesso infornate il tutto. Forno statico, 15 minuti a non oltre 160 gradi o rischiate di bruciare la frutta secca.

    Pangiallo dolce di Natale

Ingredienti del pangiallo

Gli ingredienti del pangiallo possono essere molto diversi. Potete mettere tutti i tipi di frutta secca, quindi noci, nocciole e mandorle; ma anche per esempio i datteri (usati anche nell’antica Roma), o i fichi secchi.
Il miele potete usare quello che volete. Io ho utilizzato quello di acacia, molto dolce, quindi ho evitato di mettere sia i fichi secchi sia i fichi secchi sia i datteri. Altrimenti rischiavo che ai miei ospiti venisse la nausea, il troppo dolce può dare fastidio. Per lo stesso motivo ho evitato di mettere i canditi. Se però a voi piace questo tipo di ingrediente, potete aggiungerli, magari cambiando il tipo di miele ed usandone uno meno dolce del mio. Il cioccolato è qualcosa di aggiunto successivamente alla ricetta. Gli antichi romani, non lo conoscevano, e per questo non l’ho messo.
Passiamo ora alla copertura, ossia perché la ricetta non assume il colore giallo tipico di Pacman, rappresentato nella foto della ricetta. All’inizio i romani ricoprivano il dolce con una foglia d’oro, se ovviamente erano ricchi e potevano permetterselo. Poi la foglia d’oro è stata sostituita dallo zafferano (conosciuto anche dai romani, che lo usavano come deodorante più che come alimento), oppure dalla pastella d’uovo (i romani amavano molto le uova ma metterlo sul pangiallo è una moda dell’era moderna). Mio padre non può assolutamente mangiare uova e se ce le mettessi non glielo potrei portare.

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