IL POSTO
Indirizzo
Via del Porto Fluviale, 22 – 00154 – RomaTutti i giorni 10.30 - 02.00 venerdì e sabato 10.30 - 03.00+39 06 5743199Sito web
Come arrivare?
TRENI: FMR 1 STAZIONE OSTIENSE
METRO: Linea B stazione Piramide
AUTOBUS: 23 – 769 – 271
AUTOBUS Notturni: N2 – N9
PARCHEGGI
a pagamento:
Garage P a ore, via Ostiense 49, aperto fino all’1
Garage P a ore, via Pellegrino Matteucci 10 (sotto Abitart Hotel), 24h
Garage P a ore, via Pellegrino Matteucci 51, aperto fino all’1.30
gratuito:
la sera di fronte alla Lottomatica in Via del Campo Boario avete a disposizione un ampio parcheggio gratuito a cento metri da Portofluviale.
Menu carbonara santa subito
IL LOCALE
Molto ampio illuminato, con arredamento molto pratico e molto attrezzato in cucina; congrua la distanza tra i tavoli. Spazio ben attrezzato anche per lezioni di cucina.
IL SERVIZIO
Servizio abbastanza veloce, efficiente e competente.
RECENSIONE EVENTO “CARBONARA SANTA SUBITO”
COSTO: 25€
Tutta la manifestazione si basa sulla salsa carbonara, che ricorre in quasi tutti i piatti.
L’idea è ottima ma la realizzazione patisce un po’ la frullata nel mixer anziché la sbattitura delle uova a mano o con il miscelatore. Ne soffre il sapore che si avvicina più ad una crema di uovo che ad una vera salsa carbonara; e la consistenza, a mio esclusivo giudizio eccessivamente liquida. In generale, gli ingredienti (uovo e pecorino e guanciale) vengono preparati prima, sbattuti e messi a riposare un paio di minuti insieme, così da far insaporire l’uovo con il grasso del guanciale per ottenere un sapore più “carbonaresco”, cosa che qui non è avvenuta. Non sono d’accordo inoltre sull’uso dell’albume nella crema; credo che la scelta sia stata influenzata dal fatto che usare solo tuorli sarebbe un costo notevole. Per ovviare al questo io avrei messo nel menù qualcosa come i muffin di albume per usarli.
In realtà carbonara vera richiederebbe solo pecorino; è un piatto di Roma; chi vuole usare il parmigiano, può andare a Parma. Però un piatto con tutto pecorino, viene effettivamente molto pesante e non è per tutti i palati. Quindi tutto sommato è una scelta condivisibile.
Il primo antipasto ha fatto sposare una spalla di maiale con salsa e chips di guanciale croccante all’interno di un panino BAO (chi sa di cosa si tratta ?) …Trattasi di pane bianco lievitato piu volte e cotto in forno a vapore a bassa temperatura … delizioso. Ma non replicabile a casa per la particolarità dell’attrezzatura richiesta.
Poi la pasta alla carbonara classica, per la quale valgono le mie personali critiche di cui sopra; un plauso alla cucina che ha servito quasi 100 piatti di Spaghetti (udite udite ) in rapida sequenza . La mantecatura, grazie ai fornelli ad induzione con regolazione di temperatura, è potuta avvenire a fuoco acceso.
A seguire la carbonara di zucchine (con tanto di fiori di zucca, ma che m’avete copiato la ricetta??). Non mi è piaciuta molto. L’eliminazione del guanciale ha tolto quella croccantezza e quel sapore che avrebbero fatto da contraltare alla morbidezza ed al sapore dolce delle zucchine.
Il secondo è stato un capolavoro … guancia di maiale con oeuf pochè o uovo in camicia ,(chiedo scusa ma odio il multilingua nello stessa descrizione) asparagi e crema di pecorino … un piccolissimo appunto giustificabile dalla notevole affluenza: l’uovo in camicia, a volte è risultato troppo cotto
Dolce semplice a chiudere, crostata di ricotta; purtroppo per problemi tecnici non si è potuto realizzare lo zabaione caldo (che sarebbe stato richiesto anche dalla tipologia dell’evento); La crostata quindi è venuta un poco troppo asciutta, anche per lo strato finissimo di ricotta ( mi chiedo che chi ha realizzato la crostata fosse romano ); a Roma lo strato è doppio rispetto alla pasta frisèè.
Giudizio finale
un menu degno di alta cucina, che si avvale di attrezzature adeguate che di certo non trovate in tutti i ristoranti (forni ed attrezzature particolari) a costo decisamente contenuto (25 euro) ha fatto la differenza attirando quasi 100 persone; forse sarebbe meglio dare periodicità mensile all’evento e farlo per meno persone; credo possa anche diventare un appuntamento fisso. Dunque una Standing Ovation per l’organizzazione, per la cucina senza attese e per la perfetta e dettagliatissima spiegazione di tutti i passaggi culinari da parte dello chef: Andrea Di Raimo.
BRAVI !
Ps. 100 persone sono un ottimo risultato commerciale ma creano anche delle difficoltà oggettive per realizzazioni ad opera d’arte, e questo va detto e chiarito.
Un piccolo neo, però l’ho trovato. In una manifestazione evento avere a disposizione pochi e soprattutto simili vini alla mescita non mi ha entusiasmato. Oggi il vino è diventato un vero accompagnatore del pasto e bisogna uscire un po’ dalla logica della bottiglia, spesso in due è un quantitativo eccessivo. Io consiglierei dei vini anche messi alla mescita appositamente per l’evento, ed aperti li , per garantire una giusto abbinamento e soprattutto salvaguardare il gusto (i vini aperti da qualche ora o più perdono la loro profumazione e le note migliori)