La ciriola è una forma di pane che a casa mia si usava tantissimo: il suo ripieno tradizionale è la porchetta d’Ariccia ma dentro mia madre ci metteva di tutto: dalla carne, alla frittata, ai funghi a broccoli e salsiccia. Ricordo bene che entrava nel cesto del pranzo quando passavamo la giornata in spiaggia.
Fino agli anni Ottanta era uno dei panini più diffusi a Roma ed ha un’origine antichissima; oggi, invece sembra destinato all’estinzione, soppiantato dal pane casareccio di Lariano e dalla più utilizzata rosetta di origine padana che, essendo cava si presta maggiormente al contenimento di ripieni. Del declino della ciriola si è parlato pure nel Financial Times
A differenza della ciriola questa tipologia di pane richiede però macchinari più tecnologicamente avanzati, che raggiungono temperature tra di almeno 250° ed ecco spiegata la sua diffusione solo nel recente passato.
Fino agli anni Ottanta era uno dei panini più diffusi a Roma ed ha un’origine antichissima; oggi, invece sembra destinato all’estinzione
Ha una forma da ovale allungato, una crosta croccante con tantissima mollica dentro che la rende ideale all’assorbimento del sugo. Era la merenda preferita dei muratori nelle pause pranzo, vicino il campetto di casa mia, quando costruivano la scuola, poi diventata caserma dei carabinieri, li ricordo benissimo.
Storia della ciriola romana
La storia della ciriola ha radici antichissime, dall’antica Roma. Le origini giudicate attendibili del nome, sono due. La prima fa riferimento alle anguille del Tevere, che oggi non si trovano più, dette ciriole, per la loro forma allungata. La seconda fa invece riferimento al colore bianco interno, che ricorda una candela (in latino: cereola).
E’ il panino sul quale i fascisti fondarono la loro politica di razionamento del cibo. Ogni famiglia aveva diritto di prendere un numero di ciriole pari al numero dei componenti. Si passava in panetteria ed il panettiere prelevava dalla carta annonaria un numero di tessere pari al numero dei componenti della famiglia.
Come si fa la ciriola
Per fare la ricetta della ciriola si deve partire dalla biga che trovate sul link di un’amica che, in attesa di farla io, vi linko. Una volta che avete realizzato questo, date la forma, fate un taglio in senso longitudinale e mettete in forno preriscaldato a 230° per 10-12 minuti. La ciriola si aprirà in cottura e farà apparire la caratteristica cresta croccante.