Le penne all’arrabbiata si chiamano così per il loro accentuato gusto piccante tipico delle ricette romane dovuto alla presenza di aglio e peperoncino. La salsa arrabbiata è comunque un’ottima preparazione da finger food. Il prezzemolo conferisce aromaticità al tutto. Tra le varianti più gettonate troviamo quella con la pancetta affumicata.
Differenza tra penne, pennette e pennoni: le pennette sono più strette di diametro e di forma più allungata; i pennoni invece sono leggermente più grandi.

Penne all’arrabbiata
Gli ingredienti delle penne all'arrabbiata sono semplici e dal sapore molto forte e deciso. peperoncino fresco ed aglio di Nubia e prezzemolo. Vediamo passo passo come farle.
Ingredienti
- 360 grammi penne rigate che prendono bene il sugo
- 2 peperoncini piccanti
- q.b. olio semi di arachide
- q.b. sale
- q.b. prezzemolo
- q.b. pecorino facoltativo, ma non lo metterei nel piccante.
- 1 spicchio aglio di Nubia in camicia
- 3 pomodori
Istruzioni
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Iniziamo dal peperoncino stavolta. Qui dipende da quanto volete fare forte il piatto. Se lo volete davvero piccante, (come d'altra parte il nome arrabbiata richiederebbe) usate quello fresco. Se invece, come me, non siete appassionati di questo gusto particolare, usate quello secco.
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Lo spicchio d'aglio va tenuto in camicia. Soprattutto quello di Nubia è un sapore molto forte ed è necessario toglierlo prima di servire le penne all'arrabbiata a tavola. Quindi, schiacciatelo con un coltello.
Prepariamo le penne all’arrabbiata
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Tritate grossolanamente il peperoncino con un coltello e schiacciate l'aglio. Mettete in una padella un filo d'olio, il peperoncino a pezzetti, l'aglio in camicia e fate un soffritto. con questi due ingredienti. Inclinate leggermente la padella e fate in modo che l'olio copra l'aglio e si insaporisca con i loro succhi. L'aglio di Nubia è davvero molto forte; se lo usate toglietelo abbastanza in fretta.
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Nel frattempo mettete l'acqua sul fuoco e fatela bollire.
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Una volta preparato il soffritto togliete l'aglio in camicia e mettete nella stessa padella i pomodori, con l'acqua che è uscita dal barattolo o dalla bottiglia, a fuoco bassissimo. Per liberare il licopene, necessitano di almeno 20 minuti di cottura; con il coperchio, altrimenti rischiate evapori troppo ed il sugo si secchi.
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Dopo una decina di minuti che i pomodori sono sul fuoco buttate la pasta. Dopo 5 minuti la scolate e la mettete nella padella con i pomodori. Aggiungete un piccolo mestolo appena di acqua di cottura bollente nei pomodori per fargli terminare la cottura. Non ne mettete troppa perché altrimenti il sugo diventerà troppo liquido e noi non lo vogliamo.
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Alla fine, impiattate e servite a tavola, accompagnando con olio, prezzemolo e latte se avete usato molto peperoncino fresco.
I consigli dello chef
Il pomodoro migliore è quello di San Marzano che è il più acido e quindi il più saporito. Se dovesse risultare troppo acido, aggiungete un pizzico di bicarbonato senza esagerare altrimenti il sugo diventerà amaro.
Ovviamente molta della forza dipende dall’aglio. Potete usare anche olio aromatizzato al peperoncino, e bollire l’aglio nel latte per togliergli la forza, ma a mio esclusivo avviso in questo modo il piatto perde un poco di significato.
Più tempo tenete il peperoncino a fuoco basso più l’olio si insaporisce e risulterà piccante.
La pasta migliore da usare sono le penne lisce trafilate al bronzo.
Origine del nome
Deriva dal fatto che il sapore deciso del piatto, tanto più forte quanto più contenente peperoncino fresco e naturalmente i suoi semi rivestiti di placenta, che è la parte che contiene più piccante, e fanno diventare rossi in viso chi lo mangia.
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