La menta romana è un’erba aromatica perenne molto usata nella cucina romana, molto speziata a causa del suo sapore molto pungente. Il piatto principale è la trippa alla romana. Ma viene usata con profitto per esempio in molte ricette con zucchine (concia,involtini di zucchine) carciofi (carciofi alla romana, insalata di polpo alla romana), nelle insalate, e come accompagnamento alle taccole. Obbligatorio usarlo negli gnocchi alla romana di semolino. E’ possibile anche il suo uso nei piatti di pesce, ma solo se si parla di pesce azzurro e non bianco in quanto il suo sapore pungente finirebbe per annullare il sapore delicato del pesce bianco. Si usano essenzialmente le foglie, che vanno colte tra giugno ed agosto con preferenza per la fine dell’estate.
Come per tutte le spezie va aggiunta a crudo solo a fine piatto, perché il suo sapore ci perde se viene sottoposta ad alte temperature.
Menta fresca e menta essiccata
La menta romana può essere usata sia fresca sia essiccata. Quella essiccata è un’ottima spezia per le insalate, le verdure ed i legumi.
Per essiccarla stendetela su un piano coperta con uno straccio pulito e ponete il tutto in un luogo non caldo, ventilato e lontano dalla luce diretta del sole. La lasciate in questa condizione un paio di giorni e poi la girate e ripetete l’operazione tutte le volte necessarie.
Come conservare la menta romana
In generale la menta romana va messa in frigo con i gambi in un bicchiere d’acqua.
Infuso di menta romana
Anzitutto un’avvertenza. La menta romana è inserita nell’elenco delle sostanze non ammesse per l’utilizzo negli integratori alimentari, emesso dal Ministero della Salute. Quindi, fatevi pure l’infuso di cui ho scritto la ricetta, ma non abusatene.
Si prepara aggiungendo 5-6 foglie fresche nel filtro di una tazza per tisane. Poi si copre la tazza e si lasciano in infusione per un tempo tra i 5 ed i 10 minuti. Sulla superficie delle foglie ci sta una peluria che, è utilizzabile per ottenere oli essenziali, ma che potrebbe restare nel risultato finale di questa operazione e dar fastidio. Per questo motivo il liquido ottenuto, prima di essere consumato, va filtrato.
Descrizione della menta romana
Cresce spontaneamente fino a 1000 metri di altitudine, quindi non sopporta molto il freddo e, se la coltivate sul balcone di casa, è meglio che la portate dentro o la coprite con un telo nei periodi freddi. L’arbusto raggiunge al massimo i 40 centimetri e le foglie, a differenza di quelle della menta normale che sono di colore verde acceso, sono di un colore verde tendente al grigio e sono lunghe un paio di centimetri. Il sapore è meno intenso ma più pungente (tanto che nell’antichità era usata per allontanare le pulci e le zanzare (menta pulegium viene dal latino pulex – pulce – ). I fiori sono lilla e fioriscono d’estate sugli steli.
Che differenza c’è tra mentuccia e menta romana?
La mentuccia (Clinopodium nepeta) è un’erba aromatica che si raccoglie in estate nei boschi. È detta nepetella poiché si usava per curare una persona morsa da un serpente velenoso. Infatti in latino nepa significa serpente.
La nepetella e la menta romana sono quasi uguali dal punto di vista dell’odore. I fiori sono invece completamente diversi. La prima ha i fiori singoli a sviluppo verticale, di colore rosa o lilla. La seconda ha più fiori vicini e le forme più arrotondate.
Ricette con la menta romana
La menta romana è molto usata nelle ricette. Ma non viene usata per fare il famoso mojito per il quale si usa la menta dell’Imperatore.