Gli anacardi sono una frutta secca croccante come le noci, quindi possono essere associate a ricette che prevedano un ingrediente base particolarmente morbido come il filetto o la cacio e pepe
Anacardi: cosa sono?
Anacardio è un albero originario del Brasile. E’ una pianta che viene ormai coltivata massivamente in diverse zone alle latitudini equatoriali. Ugualmente si chiama anacardio la noce che produce. Il frutto (che in questo caso è falso) della noce, che invece è quello che ci arriva in tavola, si chiama maragnone o noce di acagiù. Di colore bianco o avorio, hanno la forma di un rene ed il peso di pochi grammi.
La lavorazione prevede l’uso del calore in quanto il guscio contiene un olio irritante che finisce sempre per contaminare il seme. Solo il 10% degli anacardi supera questa fase e questo spiega il loro prezzo sul mercato più alto di quello della media della frutta secca.
Valori nutrizionali
100 grammi contengono 172 calorie. La quantità di grasso contenuta è inferiore a quella delle noci; pur non facendo ingrassare quanto queste ultime restano tuttavia una bella fonte di calorie, quindi non bisogna eccedere i 30 grammi al giorno, magari a colazione o a merenda. Contiene quantità di grassi insaturi superiore a molta della frutta secca che consumiamo normalmente e 18 grammi di proteine ogni 100.
Direi che il resto delle proprietà dell’anacardo lo potete leggere cliccando sul link. Io non sono medico ed il blog è di cucina.
L’uso dell’anacardo nelle ricette
Gli anacardi possono trovarsi in commercio nella versione tostati con il sale ed in quella senza sale. E’ ovviamente meglio quella senza, anche perché di sale ce n’è davvero un’esagerazione, e soprattutto se soffrite di ipertensione potrebbe essere un problema. Se si vogliono tostare gli anacardi, basta metterli nel forno 10 minuti a 150 gradi o metterli in un padellino a fuoco basso per 10 minuti.
Vengono usati con la carne bianca o con il pesce nella cucina orientale e nei risotti. Notevole anche l’impiego nel campo del finger food.
Gli anacardi trovano anche impiego se trasformati in burro o olio, anche in preparazioni dolciarie o della prima colazione per esempio spalmato sul pane.
E nelle ricette romane?
Hanno un impiego abbastanza limitato per la verità. Come tutte le cose croccanti vanno associati a qualcosa di morbido. Quindi sono impiegati con la verdura morbida; per esempio con la cicoria ripassata, con le zucchine (per esempio nella pasta) con gli spinaci, la zucca, i fagiolini e nelle relative paste; io li vedrei bene anche nella pasta col tonno. E stanno anche benissimo negli gnocchi. Tenete presente che si abbinano benissimo alle spezie come il pepe ed il peperoncino che nella cucina romana sono molto presenti.
Come dolci sono impiegati nel pangiallo fatto di miele e frutta secca.
Pasta zucchine romanesche ed anacardi
E' un primo piatto completo da un punto di vista nutritivo. Le verdure ripassate consentono un miglior assorbimento degli zuccheri dalla pasta. L'anacardo invece ha gli stessi benefici della noce pur essendo molto meno calorico.
Ingredienti
- 360 grammi di linguine
- 3 zucchine romanesche
- q.b. sale, pepe
- 250 grammi pecorino romano se volete il parmigiano andate a Parma
- q.b. olio di semi di arachide potete usare quello di oliva ma si sente il sapore dopo nel piatto. Non quello di mais che brucia a 140 gradi, insufficienti per una buona frittura.
Istruzioni
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La prima cosa è far bollire l'acqua. Per dirla alla Zalone, "io l'acqua la facevo bollire, pensa che stronzo". Mettetela sul fuoco che anche se aspetta mentre bolle non si rovina. Al massimo la rabboccate se evapora troppo.
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Iniziamo a preparare le zucchine romanesche. Le tagliamo in due per lungo, e poi a fettine per largo della grandezza che volete, purché lo spessore sia molto simile così che friggano tutte nella stessa misura.
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Io ho usato il pecorino romano ed il pepe a guarnire, ma ovviamente nulla vi impedisce di usare il pecorino per fare il classico condimento della cacio e pepe. Ci vedrei anche bene il guanciale a contrastare il morbido della zucchina, ma a me piacciono croccanti e quindi ho evitato un altro ingrediente con questa caratteristica uguale.
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Riempite una padella grossa a sufficienza di abbastanza olio da coprire le zucchine romanesche olio, riscaldare fino a 160-170 gradi, mettere le zucchine e farle stare un paio di minuti.
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Per vedere quando la temperatura è calda a sufficienza nel primo metodo o usate il termometro o controllate buttando un pezzetto di zucchina dentro che sfrigoli.
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Ok. Buttate la pasta nell'acqua che bolle e fatele scendere sotto l'acqua, magari aiutandovi con un forchettone, ma senza spezzarle. Salate ora l'acqua ma non troppo; ricordate che il pecorino romano è già salato di suo.
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Ora pensiamo agli anacardi. Li stendete su una spianatoia dentro un panno e con un mattarello date loro diverse passate per sbriciolarle. Sono teneri e si fa in fretta.
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Preparate un piatto con sopra la carta assorbente e poi metteteci sopra le zucchine per far assorbire l'olio in eccesso. Se però avete fatto bene l'operazione non ce ne sarà tanto bisogno. Infine salatele, ma con mano leggera.
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Scolate la pasta. Tenete presente che, soprattutto in piatti come questo, non dovrete mai buttare l'acqua di cottura. Sarà vitale metterne in gran quantità nella pasta perché resti fluida; soprattutto se avete intenzione di fare un nido come il mio.
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Unite la pasta, le zucchine romanesche e gli anacardi in un unico piatto. Spolverate con pepe e pecorino romano molto abbondante.
Note
Ovviamente questa è la versione base. Ma nulla vi impedisce di metterci il sugo della pasta cacio e pepe, della pasta alla carbonara. o dell’amatriciana.
Lo chef consiglia
Le zucchine romanesche potete trattarle in moltissimi modi. Come ogni ortaggio dovrebbero essere sbollentate. Ossia buttate in acqua bollente qualche secondo e poi buttate in acqua ghiacciata. Questo le farà diventare la loro consistenza più soda ed il loro colore più vivido. Se i pezzi che avete fatto sono grandi, potete anche fare una doppia frittura, ossia prefriggerle nell’olio a 140-150 gradi un paio di minuti prima di passarle nell’olio.
Potete anche usare zucchine ripassate per dare una nota di piccante per esempio.
Inoltre potete amalgamarle meglio, frullandone una parte, nel brodo vegetale. Ridurle a crema, mettendoci una patata lessa se troppo liquida ed infine mescolarle con la crema di pecorino.